L'ARCOACROBATA
Rivista di Scienze Umane ed Arte
Anno III, numero 5, settembre 2004

Il Bosco - 2° parte (in allegato CD audio)

Sommario

Tracce canore...
Marco Passeggieri, "Il passo più veloce dell'amore"
"Cinque tracce canore per entrare e perdersi nel bosco, ascoltare il suo silenzio, il suono sottile di un sogno. Per poi ritrovarsi sulla riva del mare".



Le danze del bosco
Giampietro Marcheggiani, "Le danze africane"
"… dal mare guardo la foce del Nilo che sembra richiamarmi verso l'interno con le sue sinuosità. E' un percorso a ritroso nel tempo e nello spazio, dove i suoni e le immagini delle danze sembrano essere il filo conduttore di questa donna misteriosa".



I miti e i riti del bosco
Patrizia Fortini, "Il mio bosco"
"Ricercando nelle manifestazione della natura il corrispettivo del suo sentire, l'Uomo eleva la Luna, che periodicamente sorge, cresce, scompare e ritorna, a simbolo divino che, oltre ad essere Potere Fecondante, è Vita, è Morte, è Rigenerazione: in sintesi, essa è crisi. Il sopraggiungere della maturazione sessuale, come momento di crisi che comporta una trasformazione fisica e psichica dell'individuo, anticamente veniva sancita dalla comunità attraverso l'istituto dell'iniziazione: un complesso di atti rituali che scortano il Giovane nel bosco della sua emotività, fornendogli al contempo indicazioni verso il nuovo equilibrio che lo aspetta. La divinità che incarna il principio femminile si fa garante di tale trasformazione".



Il bosco del possibile e dell'impossibile
Claudia Amato, "Sognare un impossibile sogno"
"E così l'imbarcazione-sogno con Fitzcarraldo, partecipano ad un meraviglioso rito iniziatico che non è più nella salita della nave sulla montagna, ma nel suo ritorno all'acqua, quando l'affrontare le rapide allude alla ineluttabilità della nascita. Anche un sogno può rimanere ancorato al cordone ombelicale, se non tiene conto di come la realtà interna venga continuamente rimodellata da quanto andiamo vivendo".



Il racconto
Cinzia Sersante, "Le piume rosse"
"Quella notte Melissa fece uno strano sogno: un ragazzo vestito di rosso, con la sua spada tagliava l'elastico e poi le gettava una cesta d'acqua in faccia per svegliarla! Lei si svegliò improvvisamente come se fosse veramente stata bagnata da quell'acqua fredda. Incuriosita si avvicino all'entrata del bosco, e lì, al colmo della meraviglia scorse dei vestiti ed una spada, proprio come quelli del giovane del sogno…. Senza pensare si addentrò, decisa a restituire il favore a quel giovane spavaldo…!".



Dal bosco dei ricordi
Concetta Turchi, "Ricordi in chiave di violino"
"Un ricordo rimane solo un ricordo se non spalanca le porte della Storia e, se riesce in questa impresa, esso diventa memoria… Quella memoria che riesce a cadere nella nebulosità e nella indeterminatezza dei primi mesi di vita, quando il mondo sonoro ci avvolge come le braccia di una nutrice, per riemergere con quel nome ritrovato che ha in sé il seme della poesia".

 
   
 
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